Katya K.

Una volta l'afferrai alla vita, la sollevai di peso come una bimba e premendola incontro al mio petto, nell'atteggiamento cupido e geloso, uscii dalla sala da pranzo, attraversai quasi correndo il salone Luigi decimosesto, quindi uno studio appena illuminato dove inciampai in alcune poltrone di cuoio, quindi un gabinetto da bagno dalle pareti coperte di specchi nei quali mi vidi passare rapidamente curvo sul mio tesoro, con le labbra pallide e un volto contratto da ladro inseguito, e penetrai finalmente nella camera nunziale.